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Sostituire il pavimento del bagno, il piatto doccia ed il lavandino

In breve: in questa pagina è descritta la sostituzione del pavimento del bagno di un McLouis Lagan incluso il piatto doccia e del lavandino del bagno. Si tratta di un lavoro da fare in un paio di giorni, ma necessita dei pezzi di ricambio nuovi.

Il problema

In quasi tutti i camper gli allestitori usano nel bagno pannelli stampati in plastica (ABS?), sagomati secondo le necessità funzionali ed estetiche. Tali pannelli da nuovi hanno un aspetto lucido, simile alla ceramica, sono abbastanza elastici e ben resistono all'usura. Ma dopo 6-8 anni il polimero perde di elasticità ed iniziano a formarsi microcrepe che in breve creano delle fessure che fanno passare l'acqua. Questo capita ormai abitualmente su tutti i camper anche quelli della fascia di costo medio-alta. Ci si potrebbe chiedere perché gli allestitori continuano ad usare tale materiale, visto che la riparazione prevede alcune centinaia di euro per i pezzi di ricambio ed un importo anche superiore per la manodopera.

I primi sintomi sono piccole crepe nel pavimento in special modo intorno ai fori di scarico, e anche, nei lavandini, intorno ai rubinetti.

Fattori che favoriscono le crepe e le falle nei pavimenti sono un montaggio di fabbrica approssimativo che lascia il pavimento staccato di alcuni millimentri dal sottostante pavimento in legno, magari perché il silicone messo tra i due ha fatto spessore. Quando si fa pressione con i piedi in un punto dove sotto c'è il vuoto è più facile che il pavimento si spacchi. Altro errore di costruzione che favorisce la rottura del pavimento è il foro troppo grande in corrispondenza degli scarichi nel supporto in legno sotto il pavimento (vedi foto 9).

Consiglio per chi ha il camper nuovo ed il pavimento ancora sano di proteggere il pavimento dalle scarpe. Se il piatto doccia è separato dalla zona calpestata del bagno usare un tappetino da doccia in silicone nel vano doccia ed una tavola rigida nel pavimento. Io ho acquistato un pezzo di multistrato marino da 8-10 mm (non si rovina con l'acqua), lo ho sagomato e dipinto con vernice trasparente, e lo tengo appoggiato sul pavimento. Sotto ho messo uno strato di plastica morbido per evitare che sabbia o piccoli sassi finenendo tra il multistrato ed il pavimento lo rovinino, e sopra, per motivi estetici, un pezzo di linoleum, entrambi sagomati su misura. Questa tavola di legno distribuisce il peso delle scarpe su tutta la superficie e viene tolta quando si usa la doccia (e si sta a piedi nudi).

Possibili rimedi

In genere all'inizio si cerca di riperare la piccola falla, usando silicone o colla. E' un intervento semplice che può risolvere, ma chiaramente le crepe aumentano nel tempo e quindi non è risolutivo. Altra soluzione è ricoprire il pavimento con della vetroresina, che è resistente e durevole nel tempo. Ma per quanto la vetroresina sia adesiva, la flessibilità maggiore della plastica finisce per far distaccare la vetroresina. Un altro rimedio, da provare, è bagnare con benzina tutta la superficie del pavimento, forse usando un nebulizzatore. Il pavimento, almeno nel mio caso, si scioglie con la benzina, quindi va accurantamente pulito prima e non va toccato o sfregato dopo averlo bagnato con la benzina. Dopo un certo tempo la benzina evapora ed la plastica si solidifica di nuovo, e potrebbe aver risaldato le microcrepe. Per le falle più grandi si può usare un pennellino con la benzina per cercare di saldarle.

Se si è deciso di smontare comunque il pavimento si può pensare di trattarlo da sotto con la vetroresina. In pratica si usa il pavimento rovesciato come stampo per uno strato di vetroresina che rinforza e sigilla il pavimento. Bisogna mettere però in conto che durante lo smontaggio è probabile che il pavimento si rompa a pezzi (vedi sotto)

Il rimedio definitivo è la sostituzione dei pezzi crepati, sperando che si trovino ancora in commercio. Nel mio caso ho anche pensato ad una ricostruzione dei pezzi in vetroresina, in modo da durare molto di più della plastica originale, ma è un lavoro più impegnativo, specie se si vuole ottenere una buona estetica.

Progettazione

Come prima cosa ho comprato i ricambi nuovi, il pavimento termoformato in plastica ed il ripiano con il lavandino integrato. Il costo per i due pezzi è stato poco meno di 400 euro. Il lavoro fatto presso il concessionario sarebbe stato di altri 400-500 euro. Per far durare di più il pezzo nuovo prevedo un trattamento con guaina liquida sul lato sotto del pavimento, ma troverò delle difficoltà a reperire il prodotto giusto. Nel Lagan 220 della McLouis (immatricolato nel 2010, prime crepe nel 2015, sostituzione pavimento 2018) tutto il bagno poggia su un pavimento rialzato di circa 10 cm, ed il water poggia su un ulteriore rialzo di circa 10 cm. Il primo spessore compensa il passaruota che sporge dal pavimento, mentre il secondo apparentemente non ha giustificazioni, ma non può essere eliminato perché occorrerebbe spostare lo sportello esterno della cassetta.

Il lavoro consisterà nello smontare tutto quello che sta sopra il pavimento, cioè water Thetford C200, mobile con lavello, colonna della doccia. Poi va staccato il pavimento in plastica e nel mio caso sostituito anche il pavimento di supporto in legno. Alla fine si rimontano i pezzi insieme ai due elementi nuovi.

Foto 1 - Il bagno prima dei lavori

A: colonna della doccia
B: bocco del water
C: mobile del lavello
D: piatto doccia incassato
E: pavimeto incassato

Foto 2 e 3 - Particolari della colonna doccia e del blocco water

Smontaggio del blocco water

Il blocco water è costituito principalmente da due gusci uniti da una serie di viti. Non c'è bisogno di separare i pezzi, basta staccare i collegamenti, togliere le 4 viti che fissano il blocco alla tavola sotto e staccare le sigillature di silicone, tenendo presente che vi è un aggancio fissato sulla parete interna sul margine in alto. Quindi occorre sollevare leggermente il blocco, sganciarlo dalla parete per poterlo inclinare ed estrarlo dal lato bagno.

Foto 4 - Il vano cassetta visto dallo sportello esterno

A: copertura dei collegamenti idrico ed elettrico. Svitare le due viti, togliere la copertura e staccare il tubo ed il connettore elettrico (ricordarsi la posizione dei fili). vedi foto 5
B: due piastrine di copertura delle fessure, sono incastrate e vanno semplicemente sollevate dopo aver rimosso eventuale silicone
C: posizione delle 4 viti che fissano il blocco water al pavimento, vanno svitate

Foto 5 - Il blocco water staccato

A: La piastrina di copertura è stata smontata, il tubo che alimenta lo scarico del water è stato staccato, mentre il collegamento elettrico per il comando dell'elettrovalvola è ancora da scollegare.
B: Le 4 viti inox che fissavano il blocco al pavimento e che sono state tolte
C: il blocco ormai libero è stato sollevato e quindi si vede il vano sotto il pavimento
D: tubo di sfiato dei cattivi odori: sbuca sotto il telaio e va sfilato per asportare il blocco

Foto 6 - L'interno dopo la rimozione del blocco water

A: I collegamenti idrico e elettrico scollegati (il tubo verde fa da tappo).
B: La tavola rialzata che regge il blocco water, dove sono avvitate le 4 viti inox. Era stato messo del silicone per far aderire il blocco water, forse per evitare scricchiolii. Per staccare il blocco water si deve fare dolcemente forza ed eventualmente usare una lama per favorire il distacco.

Smontaggio del mobile lavandino

Il mobile è fissato con alcune viti sulle pareti laterali. Il ripiano superiore con il lavandino è invece incastrato su delle gronde applicate sulla parete. Dopo aver tolto le viti staccare il tubo di scarico del lavello ed i tubi dell'acqua calda e fredda del rubinetto. Anche qui occorre rimuovere o tagliare con una lama il silicone messo a fissare e sigillare le fessure tra lavandino e parete.

La parte superiore con il lavandino è unita al guscio inferiore tramite una striscia biadesiva, quindi staccare i due pezzi facendo dolcemente leva con un cacciavite grande.

Foto 7 - L'interno dopo la rimozione del mobile lavello

A: Le gronde che reggono il ripiano del lavello.
B e C: I collegamenti idrici scollegati.

Smontaggio della colonna doccia

Anche la colonna doccia è fissata con 6 viti alle pareti laterali, rimuovere le viti e tagliare con una lama il silicone su tutti e 4 i lati. Una volta liberata la colonna accedere al retro e scollegare i tubi di acqua calda e fredda, in modo da togliere tutta la colonna.

Foto 8 - La colonna doccia rovesciata per accedere alle tubazioni e scollegarle

Smontaggio del pavimento in plastica

A questo punto il pavimento è stato liberato di tutte le cose che lo ricoprivano e quindi in teoria si può sollevare. Ma in fabbrica è stato sigillato con silicone su tutti lati e quindi occorre con una lama tagliare il silicone. Ma molto silicone è stato messo per far aderire il pavimento in plastica al sottostante pavimento in legno. Nel mio caso questo silicone era molto resistente e su una grande superficie e quindi non ha ceduto. Ho dovuto fare a pezzi il pavimento per staccarlo un pezzo alla volta. Inoltre erano state messe un paio di viti che fissavano meglio il bordo, una era accessibile dal buco creato smontando il blocco water.

Sotto il pavimento, dove era rialzato, vi sono dei blocchi abbastanza densi di espanso plastico che evitano al pavimento stesso di piegarsi sotto il peso.

Per smontare meglio il pavimento ho staccato le pilette degli scarichi, accedendo dal lato sotto il pavimento. Per accedere sono riuscito a smontare la tavoletta del gradino di accesso al bagno. In effetti facendo a pezzi il pavimento non sarebbe stato difficile lasciare le pilette inserite in un piccolo pezzo di pavimento, ma per rimontare quello nuovo &eagrave; più agevole accedere sotto il pavimento rialzato.

Foto 9 - La rimozione del pavimento in plastica. Il piatto doccia è ancora da rimuovere

A: La posizione delle due viti che fissavano il pavimento da sotto.
B: il silicone che ostacolava il distacco del pavimento e che lasciava spazi vuoti che favorivano la rottura dello stesso
C: il foro per lo scarico troppo grande che favoriva lo sfondamento del pavimento.

Smontaggio del pavimento in legno

Il silicone usato in fase di costruzione non si riesce ad eliminare e quindi non si può avere una tavola di base del pavimento perfettamente liscia dove adagiare il nuovo pavimento. Per questo decido di rimuoverla e metterla nuova, anche per ridurre la dimensione dei fori degli scarichi.

Alcune lunghe viti fissano la tavola al pavimento di tutta la cellula, che è distanziato tramite tavolette verticali. Svitate tutte le viti, alcune nascoste dal silicone, si riesce abbastanza facilmente ad asportare il pavimento con le tavolette distanziatrici a lui fissate.

Foto 10 - Il pavimento alla fine della rimozione

Si notano i tubi di scarico, il passaruota, i residui del silicone che sigillava i bordi del pavimento in plastica.

Montaggio del nuovo pavimento in legno

Dopo aver comprato e lavorato una tavola di multistrato in modo da renderla uguale nella forma a quella tolta, applico su di essa le tavolette distanziatrici. Ho deciso di spostare alcuni tubi di scarico in modo da avere un sifone (che blocca i cattivi odori provenienti dal serbatoio delle acque grigie) su ognuno dei tre scarichi. In fase di fabbricazione solo quello della doccia lo aveva. Di conseguenza le tavolette sono state montate in posizione diversa ed anche i fori per gli scarichi sono stati fatti delle dimensioni strettamente necessarie.

Ho deciso di non usare silicone sotto il pavimento, ma di mettere uno strato morbido per evitare scricchiolii ma anche far aderire bene il pavimento in PET al supporto in legno. Ho anche preferito non mettere le viti che fissavano il pavimento a quello sottostante. Uso invece il cosidetto "materassino" che si applica sotto i parquet flottanti ad incastro. La guaina liquida che cerco di applicare sulla superficie inferiore del PET non mi soddisfa (è granulosa, si stacca con il dito), forse andava meglio usando l'antirombo da carrozziere oppure il kit specifico, il Protektakote, al costo di circa 130 euro.

Foto 11 - Il nuovo pavimento in legno

Il nuovo pavimento in legno, trattato con vernice flatting, visto da sotto con i supporti distanziatori.

Foto 12 - Il nuovo pavimento in legno montato

Il nuovo pavimento in legno è stato appoggiato sul pavimento base e ricoperto con un foglio blu di imbottitura in spugna a celle chiuse di circa 2 mm. E' stata anche fissata la vecchia tavoletta per sorreggere il blocco water.

Rifinitura dei pezzi nuovi

I pezzi nuovi non hanno i fori per gli scarichi e per il rubinetto. Quindi ho preso le misure dei diametri dei fori necessari ed ho usato una sega a tazza per farli. Nel mio caso nella superficie in plastica era impresso un piccolo segno per guidare la punta al centro del foro. Per quanto riguarda il foro del rubinetto nel pezzo vecchio la zona intorno al foro era stata irrobustita incollando una piastra dello stesso materiale. In pratica ho ritagliato dai pezzi vecchi smontati una piastra di forma e dimensioni adeguate. Poi, invece di usare colla, ho bagnato con benzina entrambe le superfici e messe a contatto la plastica si è saldata molto bene.

Montaggio finale

Il nuovo pavimento in plastica è stato appoggiato sul "materassino" collegando gli scarichi. Le fessure tra parete e pavimento sono state tutte sigillate con silicone bianco. Una volta che il silicone si è solidificato sono stati rimontati la colonna della doccia ed il mobile del lavandino, naturalmente sostituendo il ripiano lavandino con quello nuovo. Prima di chiudere la colonna doccia occorre ripristinare i collegamenti idrici e controllare che non vi siano perdite.

Infine si procede a rimontare il blocco water. Con il silicone si sigillano tutte le fessure.

Per quanto riguarda le pilette di scarico sono in plastica in due pezzi che si avvitano. La maniera migliore per svitarle è usare una forbice tozza da infilare nel foro in modo che faccia presa sulle piccole sporgenze della parte superiore della piletta. Per garantire la tenuta avevano usato una qualche specie di sigillante, oltre alla guarnizione. Io ho preferito ungere la guarnizione con grasso al silicone, la cui idrorepellenza aiuta la tenuta della guarnizione (comunque non si tratta di acqua a pressione).

Speriamo che questa volta passino almeno 10 anni prima dell'inevitabile deterioramento del pavimento!

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