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Guida del viaggiatore fotografo di www.camperisti.itDiaframma e luminosità di un obiettivoIn breve: uno dei componenti che regola la luminosità della foto è il diaframma, che riduce il diametro utile dell'obiettivo e quindi la luce che passa. Diaframma (luminosità) f o f/ La luminosità è la quantità di luce che l'obiettivo riesce a raccogliere ed a convogliare sul sensore. Questo influenza le immagini che si ottengono, specialmente in condizioni di scarsa luminosità. Il risultato finale comunque dipende anche dalla sensibilità del sensore e dai tempi di esposizione. La luminosità dell'obiettivo si esprime come diaframma cioè come rapporto tra lunghezza focale F e diametro della lente d. Il nome diaframma deriva dal fatto che gli obiettivi hanno al loro interno un diaframma mobile che può diminuire il diametro del foro attraverso cui passa la luce, al fine di ottenere un obiettivo meno luminoso ma con migliore qualità e profondità di campo. Un rapporto di buona luminosità è ad esempio 1/2 , mentre 1/8 è meno luminoso. I diaframmi si esprimono sempre come una frazione con al numeratore 1 e quindi conta solo il denominatore. Si scrive quindi f/2 per dire f=1/2 o f/8 per f=1/8. Vale la pena di dire che la scala dei diaframmi non è lineare, ma è stata standardizzata nella seguente scala dove la luminosità si dimezza ad ogni valore successivo:f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64 Ogni valore si ottiene moltiplicando per radice di 2 il valore precedente, in quanto il rapporto f/ è calcolato su lunghezze, mentre la quantità di luce dipende dalla superficie del foro. Comunque passando da un valore al successivo la quantità di luce si dimezza e si dice che si è chiuso di uno stop. Viceversa passando al precdente si è aperto di uno stop e la luce raddoppia Fig. 14.1 - Il diaframma sono delle lamelle, poste in un punto opportuno tra le lenti, che mantengono un foro quasi circolare di diametro
variabile. Nelle 4 foto da chiuso (f/16) ad aperto (f/3,5)
Il diaframma normalmente viene manovrato dall'automatismo di esposizione della fotocamera, e solo impostando un'esposizione manuale è possibile modificarlo. Si veda esposizione per maggiori dettagli. Oltre alla quantità di luce che giunge al sensore il diaframma ha anche effetti sulla profondità di campo e sulla diffrazione. Per la profondità di campo si veda il capitolo sulla Messa a fuoco. La diffrazione invece dipende dalla forma del diaframma e si evidenzia in una distorsione dei pixel che aumenta per diaframmi molto stretti. Un altro effetto della diffrazione sono le punte che appaiono intorno a luci puntiformi, con un effetto stella che deriva dagli angoli del contorno del diaframma. Negli obiettivi viene indicato il valore di f/ quando il diaframma è aperto al massimo ovvero se se si tratta di uno zoom il valore nelle due posizioni estreme di focale. Infatti la luminosità dipende dallo zoom, perché per focali corte (grandangolo) la luminosità è massima, mentre diminuisce per focali lunghe (teleobiettivo). Ad esempio sullo zoom della Nikon P520 è indicata la focale da 4,3 a 180 mm. ed il diaframma da f/3 a f/5,9. Significa che con il diaframma aperto al massimo se si usa il grandangolo F=4,3 mm la luminosità è f/3, mentre se si usa il teleobiettivo la luminosità massima scende a f/5,9. Per la regolazione dei parametri che influenzano la luminosità del risultato finale si veda Esposizione.
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